L’attività professionale

Significativi gli incarichi di progettazione di edifici, di ristrutturazione architettonica e restauro, nonché di design, che Marta Lonzi ha svolto in Italia e all'estero per una solida cerchia di committenti, per lo più riconducibili tramite legami amicali e familiari al milieu progressista e intellettuale, nonché a quello artistico. Ecco quindi a Roma le sistemazioni della sede della futura fondazione Basso (dal 1973), dell’Associazione Italia-URSS (1974-75); i progetti dei primi negozi della Città del Sole (fondata da Carlo Basso, marito della sorella Lidia) a Roma, Milano, Firenze (1973-77); gli appartamenti per l’artista Lydia Sansoni, a Venezia e a Milano (1980-81); per i politici Mondino (1989-91), a Torino, e Pumilia, a Palermo (1991-93); i contatti con Ludovico Corrao…

La progettazione si traduce in edifici attenti al contesto ambientale, come la villa a Fetovaia (Elba, 1969) e lo stabilimento industriale nella piana del Campidanu (1973-74), o in realizzazioni conseguite con minimi costi ambientali, come la villa Turrini-Meteori a Sasso Marconi (1988-93). Ma è negli interventi di ristrutturazione e nell’architettura degli interni che trova le occasioni per dispiegare soluzioni originali e funzionali, a partire dalle invenzioni sperimentate nell’appartamento di famiglia in p.le Belle Arti a Roma (1972-73). Così, sempre a Roma, gli atelier d’artista in via Margutta (1979-81); l'appartamento in Untere Viaduktgasse (1978-84), e la ristrutturazione dell'ufficio Placzek nel centro storico di Vienna (1984-85), i citati lavori a Torino e Palermo; casa Basso a Lerici (1993-98).

Il progetto e la ristrutturazione di un punto vendita BIEG, a Berlino Est (1985-86) è stato uno dei rari esempi di realizzazione di architettura degli interni e di design, in Germania Orientale, eseguito da uno studio e da maestranze dell'ovest, al tempo del muro di Berlino.

Nel 1986 inizia a produrre col marchio Antithesis una serie di mobili, lampade e oggetti, alcuni dei quali realizzati per le ristrutturazioni di case e di uffici, e apre a Roma l’omonima galleria.

“Per me progettare significa sempre cercare un rapporto reale con il committente e quando dico rapporto reale intendo un rapporto umano, non un rapporto culturale. Per questo non riconosco alcuna dicotomia tra architettura degli interni ed architettura degli esterni, si tratta solo di scale di intervento differenti, ma il rapporto che cerco con il territorio, con il preesistente è analogo a quello che voglio instaurare con il cliente”.
(ML 1984)

 

Ascolta “È così che ho scelto di fare architettura”.