Mostra a cura di Raffaella Poletti e Maria Rosaria Moccia
Questa mostra digitale prende spunto dalla mostra fisica di materiali allestita a Milano presso il Laboratorio Formentini per l’editoria il 21 ottobre 2019 in occasione della presentazione dell’Archivio Marta Lonzi. La mostra cerca di restituire la figura di Marta Lonzi attraverso un percorsocostruito a partire dalla ricca documentazione presente in Fondazione Badaracco, ma include anche documenti ecollegamenti ad archivi e siti esterni: in particolare, l'Archivio Scritti di Rivolta Femminile (ASRF) e l'archivio fotografico della Fondazione Jacqueline Vodoz Bruno Danese (JVBD).
La scintilla che ha acceso la luce su questo percorso è scoccata nel 2009, grazie a Milena Matteini.
Le curatrici sono riconoscenti nei confronti di Luisa Finocchi che con lungimiranza ha indicato un percorso quando l'archivio ancora non era realtà. Ringraziano per la generosa e fondamentale collaborazione Angela De Carlo Mioni e la Fondazione Jacqueline Vodoz Bruno Danese nella persona di Manuela Cirino. Ringraziano inoltre il Laboratorio Formentini per l’editoria per l'accesso alle registrazioni degli interventi in occasione della presentazione pubblica dell'Archivio Marta Lonzi.
Senza le testimonianze partecipi di Maria Bottero, Paolo Berdini, Raffaele Mazzanti, Heide Moldenauer, Mara Pinardi sarebbe stato difficile inquadrare correttamente i documenti nelle vicende storiche. A questo proposito, pesa ancora la tristezza per la perdita precoce di Marco Romanelli, a cui va un pensiero riconoscente.
Si ringraziano inoltre: Alberto Mioni; Luca Bigazzi, Cinzio Ianiro, Anita Poltronieri.
Ove noto, le immagini recano le indicazioni dell’Autore.
Il copyright dei materiali esposti, se non diversamente indicato, appartiene alla Fondazione Elvira Badaracco, Milano.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Jacqueline Vodoz Bruno Danese, Milano.
Il sito delle mostre digitali della Fondazione Badaracco è stato sviluppato e personalizzato a partire dall'ultima versione aggiornata dell'applicativo open source MOVIO messo a disposizione dall'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche ICCU, ed è stato reso possibile grazie a un finanziamento del Ministero della cultura MiC.