Nota biografica

Marta Lonzi nasce a Firenze il 13 aprile 1938. La madre Giulia Matteini nel 1929 aveva sposato Agostino Lonzi, che al momento della nascita di Marta aveva avviato da qualche anno una piccola attività industriale. Marta nasce dopo Carla e Lidia; seguiranno i fratelli Vittorio e Alfredo.

Iscritta all’Università degli studi di Firenze, Marta si laurea in architettura con una tesi in urbanistica, sotto la guida di Riccardo Morandi e Ludovico Quaroni, protagonisti delle vicende più significative dell’architettura italiana. Superato l’esame di stato nell’ottobre 1963, si iscrive all'Ordine degli Architetti di Roma, dove nel frattempo si è trasferita dopo il matrimonio con Giancarlo Mibelli, imprenditore nel settore del legno attivo tra Roma, l’isola d’Elba e Cagliari. Nell’arco di pochi anni nascono tre figli: Ginevra, Giovanni e Giulia; Marta cerca di conciliare la nuova dimensione di madre con quella di architetto, affrontando i primi lavori da professionista. 

Tramite la sorella Carla, critica d’arte e scopritrice dell’avanguardia artistica degli anni Sessanta, Marta entra in contatto con artisti di quel periodo. Dal 1967 al 1974 è assistente alla cattedra di Composizione architettonica, con Alberto Samonà e Ludovico Quaroni, all’Università di Roma. Nella primavera del 1970 aderisce al Manifesto di Rivolta femminile, esperienza fondativa del femminismo italiano avviata da Carla Lonzi (con C. Accardi ed E. Banotti) a Roma e dilagata in altre città italiane (Milano, Torino, Genova…), quindi alla successiva creazione della omonima casa editrice a Milano nel 1971. In questi anni inizia l’elaborazione dei presupposti teorici del processo creativo “reale e non sublimato”, approccio all’architettura che si traduce nella pubblicazione del libro L’architetto fuori di sé (collana Prototipi, 1982) e sarà poi sviluppato attraverso conferenze e seminari a Strasburgo, Nancy, Berlino, La Coruña, Granada, Barcellona. Le sue riflessioni teoriche si confrontano con una ricca esperienza professionale che include la realizzazione di edifici e la ristrutturazione d’interni accanto alla partecipazione a concorsi di progettazione. Allarga poi l’indagine sul processo creativo alla crisi della città moderna, riversandola nelle considerazioni pubblicate in Autenticità e progetto (Jaca Book, 2006).

Marta muore a Roma il 9 aprile 2008.