Aborto, violenza, equa rappresentanza, diritti delle donne: le tappe di un lavoro politico lungo dieci anni

Usciamo dal Silenzio (Uds) nasce come movimento di donne a Milano nel novembre 2005 quando, in risposta ai ripetuti attacchi alla legge 194, alla libertà delle donne di decidere del proprio corpo e della propria vita, la giornalista Assunta Sarlo chiama alla presa di parola donne del femminismo e non solo. Dalla prima, partecipata, assemblea alla Camera del Lavoro viene lanciata la manifestazione nazionale che il 14 gennaio del 2006 vede in piazza a Milano duecentomila partecipanti da tutta Italia.

Negli anni si sono succedute numerose iniziative, sia a Milano sia in altre città italiane. Il 25 novembre 2006 ‘Usciamolanotte’ ha portato migliaia di donne a ‘occupare’ pacificamente’ la stazione centrale di Milano contro la violenza maschile sulle donne. L’anno successivo, nell’ambito del festival ‘Da vicino nessuno è normale’, Uds ha organizzato la tre giorni ‘Donne, politica & passione’ durante la quale ci si è interrogate sul rapporto tra donne e rappresentanza, anche con il contributo di attrici come Lella Costa, Debora Villa e Ottavia Piccolo che ha portato per la prima volta in scena Donna non rieducabile, il memorandum dedicato ad Anna Politkovskaja.

In collaborazione con l’università di Pavia sono stati tenuti due seminari: il primo ‘Usciamo dal silenzio: continuità e innovazione nella partecipazione politica e civile delle donne’ e il secondo sulla democrazia paritaria.

Nel 2010 comincia la ‘seconda vita’ di Uds con la costituzione di un’associazione. Uds ha sostenuto il percorso di Se non ora quando organizzando, insieme ad altre donne e gruppi, le manifestazioni milanesi del 2011 (29 gennaio; 13 febbraio in contemporanea con 230 città e paesi in Italia e 40 all’estero; 8 marzo); ha fatto parte del network ‘Accordo per la democrazia paritaria’ e partecipato ai Tavoli delle donne promossi dalla commissione Pari opportunità del Comune di Milano.

Nel 2011 si è fatta promotrice di una lettera aperta al candidato sindaco di Milano Giuliano Pisapia, poi diventato primo cittadino, che sollecitava un diverso sguardo sulla città e il suo impegno in ordine alla democrazia paritaria. Uds ha anche dato vita a numerosi momenti di dibattito e riflessioni attraverso vari strumenti, tra i quali le due edizioni della rassegna teatrale al Franco Parenti di Milano: ‘Un diverso parlarsi tra uomini e donne’, con gli spettacoli di Saverio La Ruina, nel 2010 e ‘Le donne parlano tante lingue’ con Maddalena Crippa, Carlina Torta ed Elisabetta Vergani, nel 2011.

Ha partecipato, con altre associazioni italiane, al progetto del mensile Elle SorElle d’Italia culminato nel gennaio del 2011 nella presentazione all’Università Bocconi di Milano del Libro bianco delle proposte per migliorare la vita delle donne italiane; ha aderito alla Convenzione nazionale contro la violenza maschile sulle donne No More e all’edizione 2013 di ‘One Billion Rising’.

Insieme alla Libera Università delle Donne, ai Consultori privati laici e con il patrocinio del Comune di Milano  Uds ha organizzato, il 9 marzo 2013 all’Acquario civico, il convegno Legge 194: cosa vogliono le donne’. In quell’occasione è stato presentato e aperto alle firme il Manifesto di proposte per la corretta applicazione della legge, rivolto al movimento delle donne e agli attori politici nazionali e locali. L’impegno pubblico di Uds è continuato negli anni soprattutto sui temi dell’interruzione di gravidanza, della violenza contro le donne e degli stereotipi di genere: da segnalare nel 2014 la mobilitazione Yo Decido in sostegno alle donne spagnole che si opponevano alla controriforma della legge sull’aborto e il convegno in collaborazione con il Comune di Sesto San Giovanni ‘Così sono se mi pare. Oltre gli stereotipi, la sfida della parità’.

Nel 2016, l’ultimo direttivo composto da Assunta Sarlo, Daniela Fantini, Maddalena Gasparini, Giovanna Fantini, Maria Grazia Ghezzi, Manuela Cartosio, Cristina Pecchioli e Diana De Marchi ha avviato una riflessione che ha portato all’autoscioglimento dell’associazione. Uds ha, allora, deciso di destinare il proprio archivio alla Fondazione Elvira Badaracco, che lo ha riordinato, e di realizzare uno strumento, un e-book uscito nel settembre 2022 a firma di Maria Grazia Gambardella e con la postfazione di Manuela Cartosio, Maddalena Gasparini, Cristina Pecchioli e Assunta Sarlo, che fosse parte della memoria collettiva del movimento delle donne italiano. A completare quel progetto si sono poi aggiunti altri due passaggi: la digitalizzazione dell’archivio e questa mostra che documenta,  attraverso le immagini, i documenti, i video e le voci, dieci anni di storia.